Plusdotazione intellettiva = APC = Alto Potenziale Cognitivo

Plusdotazione intellettiva = APC = Alto Potenziale Cognitivo

Il corso in 3 giornate organizzato dall’associazione IAG sulla plus dotazione e sui giovani e ragazzi APC, ovvero con un alto potenziale cognitivo mi ha aperto ulteriormente lo sguardo sulle neurodiversità. C’è ancora molto da imparare sulla plus dotazione che non è sinonimo di genio o di diverso. Sapersi accostare a questo mondo, a questi ragazzi e soprattutto alle loro famiglie. Il mio sguardo Sistemico mi permette di cogliere la capacità di accogliere tutta la famiglia e i loro vissuti. Ammetto che è solo un punto di inizio, una sfida per avere uno sguardo più ampio e una possibilità di raggiungere chi ancora non ha il giusto supporto a scuola e fuori dalla scuola.

Psicoterapia: individuale, famigliare, di coppia

Psicoterapia: individuale, famigliare, di coppia

È un percorso che, se si sceglie di fare, porta ad una maggiore consapevolezza di sé, dei propri punti di forza e dei propri limiti, agisce sui cambiamenti individuali o di coppia o familiari. Nel mio indirizzo lavorativo opero sia con i singoli sia con le coppie che decidono di ri-scoprirsi e conoscersi in modo differente, specie se dettati da momenti dolorosi che focalizzano l’attenzione sul disagio, ma anche con le famiglie, con quei nuclei in cui gli intrecci delle storie si bloccano non consentendone la naturale evoluzione e portando l’intera famiglia ad una sofferenza condivisa.

La psicoterapia non è sostituirsi al singolo, alla coppia o alla famiglia, ma accompagnare, condividere e fornire punti di vista differenti a quelli che creano disagio e sofferenza. È un percorso perché la risoluzione della problematica è un qualcosa da fare insieme, da attraversare, da conoscere per poter affrontare, prenderne consapevolezza e, talvolta, modificare. La psicoterapia è un volersi bene.

Terapia psicologica, si o no?

Terapia psicologica, si o no?

La terapia psicologica e psicoterapeutica è stata da sempre stigmatizzata, etichettata negativamente; ci sono diversi modi di guardarla. A me piace osservarla con rispetto, con delicatezza, con pazienza e gentilezza, anche, osando, un tocco di sacralità. Perché è un viaggio, una rivelazione che le persone si permettono e si concedono. È un viaggio spesso difficile, scomodo e ci vuole coraggio per fidarsi e affidarsi all’altro, per rivelare le proprie parti di sé, talvolta dolorose. Per questo rispetto chi, coraggiosamente, decide di intraprenderlo questo viaggio, non perché desideroso di osservare le proprie parti doloranti, ma perché fiducioso nel cambiamento possibile.

La psicoterapia non è un manuale di ricette e pozioni magiche che risolvono con un incantesimo, la psicoterapia è magia nel momento in cui ci si mette in gioco, ci si lascia guidare consapevoli che solo rischiando di cadere si può restare in equilibri. È quel brivido che percorre il bambino che, in sella alla bicicletta, abbandona le sicurezze per mettersi in moto: quella paura consapevole di potersi godere la possibilità di imparare a correre, a sentire di potercela fare da solo e di sentire la forza delle proprie gambe e il vento che attraversa i capelli e tutto il corpo. Questa è la psicoterapia, concedersi di potersi far prendere per mano e lasciarsi accompagnare per poi godersi il proprio viaggio.